Sulle tracce di Galileo Chini.

Potrebbe essere una metafora di vita: alle volte abbiamo la bellezza sotto gli occhi e non ce ne accorgiamo. Non abbiamo tempo, andiamo di fretta o cerchiamo la meraviglia altrove, lontano, dove altri hanno messo etichette o formule altisonanti per catturare i nostri occhi e la nostra attenzione.

Serve qualcuno che sposti il nostro sguardo su un oggetto, che punti il dito e con esso ne disegni e ne esplori i contenuti, ancora ne legga il messaggio recondito, per noi; perché la comunicazione deve riguardarci, deve toccarci in prima persona, deve, ancora una volta, dire qualcosa a noi stessi.

Ci sentiamo pertanto chiamati in causa, protagonisti, come se si stabilisse un rapporto preferenziale per condividere un sapere.

Dettaglio decorativo all’interno delle Terme “L. Berzieri” di Salsomaggiore T.me (PR)

Raccontare le opere di Chini è una passione, che si è auto alimentata in questi ultimi vent’anni, dapprima tiepidamente, poi con sempre maggiore interesse e progressivamente sono emersi sotto gli occhi, gli stessi occhi prima distratti, i particolari, la precisione, la bellezza custodita nei dettagli. Dettagli di cui è particolarmente ricco lo stabilimento “L. Berzieri”, dove nulla è lasciato al caso, dove l’attenzione decorativa è altissima e porta nell’insieme un forte contributo compositivo, descrittivo e simbolico.

Dallo stabilimento di Salsomaggiore, in provincia di Parma, è affiorata la curiosità: saperne di più, capire, conoscere, approfondire, cosa si celasse dietro a ciascun elemento narrato all’interno delle Terme.

Scrivo “narrato” perché ogni elemento è un racconto in sé e per sé ed allo stesso tempo è legato agli altri in una grande e affascinante storia.

La storia di Galileo Chini, la storia di Salsomaggiore, di Firenze, di Venezia, di Bangkok nei primi anni del ‘900, del Liberty, dell’Art Nouveau, del Decò; soprattutto le piccole storie che si intrecciano alla grande Storia. La capacità degli artisti che hanno saputo interpretare quel tempo e renderlo grande, come grandi sono le testimonianze che hanno lasciato a noi, esuberanti nella loro bellezza.

Pensiamo allo stabilimento “L. Berzieri”, dal 1923 fa bella mostra di sé, fiero, esuberante nel salotto centrale della città di Salsomaggiore. A prima vista restiamo abbagliati, non può passare inosservato perché la sua bellezza è frutto della combinazione sinergica di diversi dettagli, ed ognuno di essi non solo è bello esteticamente, ma è un testo, cioè è tessuto di significati.

Dai materiali, eterogenei e preziosi, alle forme,